Scambiamo due chiacchiere con il presidente del locale motoclub Ezio Cassiani.
Ciao Ezio,iniziamo con le presentazioni parlaci di te e da quanto tempo sei in questo ambiente?
Ciao a tutti, sono in questo ambiente ormai da una vita, dal 1979. Compiuto i 14 anni ho iniziato a spostarmi da casa col mio sw3r (il classico tubone) e ho scoperto il motocross! Abito a Maranello e in quel periodo con la Simonini che aveva vinto il campionato italiano l'anno prima con Perfini, le mitiche trasformazioni con pellegrinaggio al capannone di Enzo Simonini, pistini ovunque, un sacco di praticanti, moto che ti sfrecciavano davanti di continuo non potevo non appassionarmi.
Mi ricordo che, carichi come delle molle, e a rischio vita sempre e soprattutto quando tornavamo a casa, andavamo a vedere le gare nelle piste e pistini in zona, Castelnuovo Rangone, Barbaiola e, per il noi, il tempio del motocross Serramazzoni. Quante belle gare che ho visto, sidecarcross, campionati italiani junior, senior, campionati regionali, uno spettacolo.
Il mio primo fuoristrada è stato un Fantic Motor del 1977 che ho rotto quasi subito visto che non era adatto a fare quello che volevo io. Ho acquistato poi un " fatto in casa" da 50 cc e andava bene, con quello mi sono divertito anche se spesso il motore era ko. Purtroppo nella primavera del 1983 mi sono fatto male ed ecco...la fine dei miei sogni di diventare un pilota e quella per me sarebbe stata la prima stagione di gare nel campionato regionale di 80cc. Ho ripreso nel 1987 dopo il servizio di leva ( dove mi sono fatto un culo grande come una capanna visto che ci hanno addestrato alla guerra per andare in Libia) e visto che nel frattempo mi ero appassionato all'enduro, sono partito per la prima stagione agonistica della mia vita.
Ho partecipato dal 1987 al 1994 al campionato regionale enduro, all’italiano junior e senior, gare nazionali e al Mondiale a S.Marino, tanto per provarci visto che all'epoca si poteva. Nel frattempo ho fatto qualche gara di motocross e con questo ho smesso nel 1997. Ho continuato a girare per divertimento fino al 2002, poi stop. Con alti e bassi nei risultati la mia esperienza è stata positiva, visto che ho imparato molto da" quelle avventure", ho conosciuto gente fantastica e ho visto posti bellissimi, non so se mio figlio avrà questa fortuna.
Mi sono poi dedicato alla Barbaiola e, grazie a persone che si sono impegnate per tenerla in vita, nel 2003 con l'ex presidente del motoclub La Quercia abbiamo pensato di acquistare il tutto e ridargli una nuova vita, anche agonistica. Devo dire che ho passato una fantastica adolescenza che non cambierei e rifarei subito, mi sono divertito.
Parlando tra di noi spesso è venuto fuori l’argomento sicurezza, un tema che ti sta molto a cuore…
Certo, anche sul nostro circuito, quando ho un salto, una curva, una discesa con buche secche che creerebbero più di una caduta, prima che avvenga io lo aggiusto o lo modifico, ciò non vuol dire pareggiare la pista e togliere le asperità, serve solo a togliere quel problema, ma il resto rimane dato che serve per crescere.
Non giova a nessuno mettere a rischio la salute dei praticanti. Facciamo un ragionamento " moderno": visto che oggi si ragiona con i numeri e i costi ( la salute delle persone purtroppo viene in secondo piano); quante persone dopo una caduta importante, soprattutto tra gli amatori, ritornano in moto? poche visto che avranno problemi col lavoro, in famiglia ed economici dato che curarsi costa, idem con infortuni più leggeri, si differenzia solo per una quantità di rientri che sono in maggioranza rispetto la prima.
Non parliamo dei decessi che hanno concause con cui il circuito spesso non centra. Altro aspetto da non sottovalutare sono le assicurazioni ( licenza o private) con premi sempre più bassi o addirittura solo in caso di........meglio non scriverlo, e sempre più care. Le ASL (ospedali) che a forza di prestare soccorso e vedendosi aumentare i costi a causa dei continui pellegrinaggi in pronto soccorso per colpa del motocross, non arrivino a chiedere le spese o almeno una parte. Su questo spero che i gestori che ne fanno tanti di infortuni riflettano visto che non siamo lontani a una situazione di questo tipo.
In più la Federazione che potrebbe scrivere nuove regole sulla sicurezza degli impianti, mettendo restrizioni per le quali molti dei circuiti non commerciali sarebbe difficile mettersi in regola. Io per deformazione professionale sono portato a un ragionamento logico: personale di servizio sui salti o segnale luminosi , ambulanza ammesso ma non concesso che si possa trovare disponibile, tutto perfetto, ma quante persone potremmo salvare? Poche, se invece ripensiamo a modificare le piste, velocita nei rettilinei, nell’affrontare i salti, altezza e lunghezza di questi e soprattutto nelle piste “commerciali” che si rivolgono ai praticanti medio bassi, che non vuol dire "ci vanno anche certi piloti che vanno forte" visto che spesso ci sono motivi anche di vario genere perchè si trovano lì, ma alla maggioranza di praticanti, quanti ne salveremo dagli infortuni? Molti, ma molti di più.
Le moto oggi sono perfette, ti portano al proprio limite velocemente anche se non hai esperienza, possiamo solo intervenire sui circuiti. Il motocross non è uno sport più pericoloso di molti altri non a motore ma di recente l’asticella si è alzata in modo considerevole. Uno sport che viene giudicato dai media e dall’opinione pubblica pericoloso non attira appassionati ma li allontana, soprattutto in un momento di crisi. In sostanza, piste moderne o old style, ma con velocita e difficolta NON PER TUTTI.
Secondo te si fa abbastanza per la sicurezza nei circuiti e nello sport in generale oppure si potrebbe fare di più?
Negli ultimi anni i circuiti sono stati oggetto di un evoluzione importante. Tutto è più curato e meno pericoloso, come in tutti gli impianti sportivi delle varie specialità. Come dicevo pocanzi il problema è il tracciato, la maggioranza troppo facili e a rischio caduta. Per avvicinare più praticanti li abbiamo esagerati, come tutti gli altri sport del resto per attirare praticanti si abbassa il livello tecnico.
L’attività nel vostro crossodromo come va avanti? Siete soddisfatti?
Come tutti, allenamenti, gare, scuole e tanta buona volontà per tenerlo curato. Siamo abbastanza soddisfatti considerando che apriamo dopo il disgelo a fine marzo e chiudiamo a novembre quasi tutti gli anni. Sicuramente se facessimo il periodo invernale come altre piste, avremmo piloti e team che verrebbero per preparare la stagione entrante. Purtroppo la Barbaiola è posta al 80% all'ombra e la vallata è molto fredda e risente del clima invernale. Sarebbe pericolosa e non vale la pena mettere a rischio i piloti. Abbiamo il tempo che serve in primavera.
Riguardo alle gare, quest’anno tornerà una prova del campionato regionale Fmi, prevedi modifiche alla pista o non servono?
Lo scorso anno abbiamo fatto un lavoro importante sul tracciato. Per questa stagione non modificheremo più di tanto a parte la manutenzione che compete una gara.
La vostra è una pista facile per tutti o più tecnica che potrebbe creare problemi ai meno esperti?
Il tracciato della Barbaiola da quando è nato nel lontano 1979 /80 è sempre stato considerato completo, una scuola di tecnica di guida allo stato puro, se sai guidare fai la differenza, se sei uno scavezzacollo no, qui non paga la pazzia ma solo la tecnica, il cronometro non mente.
Il motto è sempre stato "se vai forte qui vai dappertutto". La conformazione del tracciato ti porta ad usare tutti i muscoli che la specialità richiede, mettendo il pilota nella posizione più corretta possibile sulla moto. Il terreno misto duro ti fa acquisire una sensibilità di guida non comune. In sostanza quello che serve per imparare qui lo trovi. Il problema è che non è adatta per piloti principianti o minicrossisti alle prime armi, visto che le salite e le discese sono importanti. Se non si ha confidenza con freno, frizione, acceleratore e cambio, non si sale e non si scende. Noi per questi praticanti veniamo dopo.
Cosa ne pensi dello stato di salute del motocross in generale?
lo stato attuale del motocross per quanto riguarda il campionato del mondo MXGP, la strada presa dal promoter a mio avviso è quella giusta che piaccia o no, il format gara e tutto il resto si deve confrontare costantemente col mondo che cambia velocemente e deve per forza attirare sempre nuovi appassionati e soprattutto i giovani.
Noi della generazione anni 80/ 90 non siamo molto soddisfatti del motocross moderno, ma se non fosse cambiato forse oggi non ci sarebbe più o sarebbe molto di nicchia, a me personalmente mi emoziona come una volta, non sempre, dipende molto dalla pista che spettacolo può offrirti.
Tre cose metterei: una è un montepremi adeguato a team e piloti non ufficiali; due le piste, alcune non offrono lo spettacolo che questi piloti posso offrirci, servono curve disegnate in modo tale da creare almeno due traiettorie o incroci di linee; terzo la diretta televisiva, con canale non a pagamento se si vuole diffondere lo sport questa è la strada giusta, poi a pagamento per un pubblico esigente che dal venerdì sabato e domenica trasmette di tutto di più sul GP.
Per quanto riguarda il motocross a casa nostra, gli Internazionali d’Italia sono un mini-Mondiale e, a parte la diretta televisiva da principianti, se fosse decente a pagamento ci starebbe, ma cosi no.
Il campionato italiano MX1/ MX2 è a mio avviso curato nei minimi particolari, cast di piloti di buon livello, presenze sempre molto alte, diretta televisiva buona, unico punto negativo alcuni circuiti che sono troppo di basso livello tecnico, non sono spettacolari e nello stesso tempo formativi, non adatti a questo campionato.
Quando uno si fa una scelta di abbassare il livello tecnico non vedo perchè deve sempre rientrare in un campionato che ormai non gli appartiene più. Gli altri campionati sono in linea con le categorie che gli competono.
Un appunto, i minicross 85 e i 125, secondo me dovrebbero correre con la MX1/ MX2, sono il nostro futuro e dovrebbero trovare le difficoltà che in questo campionato ci sono. Poi per questioni, diciamo tecniche , vanno bene dove sono. Noto un buon numero di praticanti nonostante la crisi e una quantità di circuiti da poter scegliere per le proprie esigenze e questo è un bene per tutto l'indotto.
Due cose mi preoccupano: uno sono i motoclub che fanno fatica a reggere il passo e sono molti per via dei costi alti; due, molti circuiti che per lo stesso motivo sono in affanno, questo non va bene per la diffusione della specialità sul territorio, ricordiamoci che chi inizia parte dai pistini, poi dalla pista più vicino a casa e cosi via. Solo il minicrossista ha il privilegio del genitore che lo porta dove crede, un adolescente con genitori non appassionati usa il metodo che ho descritto. La seconda cosa che mi preoccupa, visto che sono un appassionato puro, sono i giovani, il futuro del nostro sport anche agonistico, perchè uno sport senza un buon trainer (vedi Cairoli) perde di interesse.
Manca la cultura di come allenarsi e dove allenarsi, mancano le piste tecniche, senza una base tecnica non si va da nessuna parte tranne che all'ospedale quando si prova a spingere un pò di più. La tecnica ti permette di divertirti dappertutto senza rischiare e questo vale anche per chi lo fa per hobby. Vedo giovani indirizzati male solo per interesse, questo non va bene, serve serietà e qualità.
Spiegaci brevemente i vostri programmi 2017
Gara di cross country a fine aprile, due gare di regionale motocross una Fmi a giugno e una Uisp a luglio.
Da non perdere l'allenamento collegiale per piloti che partecipano al campionato italiano, europeo e Mondiale 125, 250, 450. Spiego come si svolge visto che è il secondo anno che si fa e funziona, dato che quando si ci allena insieme si cresce sempre di più. Il mattino si inizia con prove libere di 30 minuti, poi si fanno più manche a giri veloci dove non si risparmia nessuno. Il terreno lo rendiamo il più possibile vicino a quello che si trova in gara, bagnato e lavorato in certi punti per creare quelle condizioni che difficilmente su una pista medio dura trovi in allenamento. Ne faremo più di uno di questi allenamenti e colgo l'occasione per invitare chi è interessato a seguire la nostra pagina " MX PARK LA BARBAIOLA".
Metteremo le date in comune accordo con team piloti e personal trainer del settore. Ultima cosa, mi rivolgo agli appassionati non praticanti a cui piacciono le belle gare, con sorpassi e uno spettacolo degno di una gara di motocross, la Barbaiola non sbaglia offre sempre delle belle gare che vale la pena pagare il biglietto, in più l'entrata è gratuita, un motivo in più per non mancare. Sempre sulla nostra pagina fb MX PARK LA BARBAIOLA per ulteriori notizie.
Bene, allora ci vediamo in pista e in bocca al lupo per la stagione 2017!
Grazie a voi dell’intervista, a presto!
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