La Africa Eco Race nasce dalle ceneri della vecchia Parigi Dakar, quella vera per intenderci, non quella di oggi che si corre in Sud America.
Stefano Pelloni è alla sua terza partecipazione dopo le due sfortunate edizioni del 2015, dove ruppe la moto, e quella del 2016 dove invece a rompersi fu proprio lui “della passata edizione mi è rimasto il dispiacere di essermi allenato tanto ed aver buttato al vento tutto quanto. Ho però fatto tesoro di quanto mi è successo ed ho capito che la concentrazione e la tensione non deve mai calare, anche se sei a poche centinaia di metri dal traguardo. Sono pronto a partire ed ovviamente l’obiettivo è il Lago Rosa”.
Tre le Nazioni da passare. Si inizia dal Marocco per 5 tappe, poi si passa in Mauritania dopo la giornata di sosta del sette gennaio per altre 5 sezioni ed infine si entra in Senegal per le ultime due giornate di gara.
Sarà necessario attuare una strategia che non comprometta già il risultato dalle prime tappe. Quindi veloci ma senza strafare “fare tattiche di gara non è mai conveniente. Si deve andare avanti giorno per giorno ma è anche necessario approfittare di tutte le opportunità che si presentano. Personalmente mi trovo molto a mio agio nei tratti veloci e soffrirò probabilmente nella seconda parte di gara dove ci sarà più sabbia. Sono però consapevole che anche gli altri hanno i loro punti deboli. Vedremo cosa succederà strada facendo”.
Testo e foto: Adriano Dondi
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