Lunedì, 22 Ottobre 2012 00:00

TRAINING EXPERIENCE #4: HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE NEMMENO IMMAGINARE!

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Questa volta Paolo Gugnali racconta la sua esperienza al GP d'Olanda MX1/MX2 a Lierop lo scorso settembre, visto che ci avviciniamo al periodo invernale e siamo in tema di piste sabbiose!



Sono stato al GP di Lierop in Olanda e… ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare…

…ho visto Herlings doppiare tutti tranne il secondo!!!...
…ho visto Searle secondo in classifica e in lotta per il titolo, prendere 13 secondi al giro!!!...
…ho visto un Cairoli rilassato e conscio dei propri mezzi a tal punto da tirare veramente forte non più di 5/10 min per manche!!!...
…ho visto piloti del Mondiale “scoppiare” dopo 20 minuti!!!...
....ho visto piloti che con il peggiorare delle condizioni del tracciato erano in balia della moto e della pista sembrando amatori alle prime armi…

Paolo Gugnali "inviato" speciale a Lierop
Ragazzi se siete appassionati di motocross e non siete mai stati ad una gara di mondiale in Olanda o in Belgio, in una delle piste famose per la difficoltà del fondo sabbioso vi consiglio vivamente di farlo!

Il tracciato di Lierop è bello veloce, quasi tutto immerso nel bosco non presenta ostacoli proibitivi, a dir la verità non sembra nemmeno tutto questo gran chè a prima vista, se non fosse che io ci sono già stato da queste parti e so per esperienza che diventerà un inferno di buche enormi e “pettini” di canali da far venire la pelle d’oca!

Già il sabato comincia la “rumba” e nella manche di qualifica Herlings cade al via e da ultimo con una progressione impressionante supera tutti e vince davanti agli applausi del pubblico di casa, veramente impressionante! Il terreno è già un pò malmesso dopo i vari ingressi di mx1,mx2,emx2, ma domani dopo molti altri passaggi sarà ancora parecchio più “segnato” e subito penso << chissà domani quanto ancora crescerà la superiorità di herlings sui suoi avversari >>

Detto fatto! é Domenica, 1a manche e il giovane olandese parte bene e dopo 1 giro e mezzo non è più a vista per i suoi avversari! Io sto guardando la gara dal primo rettilineo che si incontra dopo la partenza, vedo un curvone a sinistra veloce da terza poi quarta, rettilineo e si prende una rampa che “butta” in un altro rettilineo piatto. Beh c’è stato un giro in cui dalla curva alla fine del rettilineo piatto Jefry non ha mai chiuso il gas (nemmeno in aria!) svalvolando per 12/15 secondi !!! la gente si è messa tutta ad urlare e a guardarsi in faccia impressionata!!!

Cairoli ha una condotta diversa, più tattica, più ragionata. Nella prima manche è partito attorno all’ottava/nona posizione ma non si è scomposto, ha proceduto del suo passo mentre Nagl, partito in testa con alcuni giri a tutta ha allungato sul resto del gruppo che in breve non ce l’aveva più a vista.
Tony con il suo stile molto sciolto ha cominciato “danzare” sulla sabbia di Lierop e a recuperare una posizione dopo l’altra ma senza esagerare, sempre ad una velocità agevole (per lui!). A circa metà manche era secondo con Nagl fuori campo visivo.

Ecco che Cairoli ha cominciato a fare sul serio, la sua guida si è fatta più al limite, le accelerazioni e i salti impressionanti (nel salto tradizionale davanti a me a fine manche abbiamo misurato 43 passi!!!) e dopo 3 o 4 giri “a fuoco” gli è già alle spalle. Il sorpasso non tarda, la velocità e la freschezza sono dalla parte di Tonino e il tedesco non può opporre la minima resistenza. Una volta al comando l’italiano guadagna 50/100m di vantaggio e torna a guidare leggero, sciolto, senza sprecare energie e senza rischiare concludendo così la manche. Visto fare da lui è sembrato quasi facile, era semplicemente di un’altra categoria, sia come tecnica e velocità che come tattica di gara!!!

Gavee e la Kawasaki di Tommy Searle........ti piacerebbe averla!

E adesso uno sguardo nelle retrovie…dopo Jeffrey e Tony il resto dei piloti ufficiali bravi, bravissimi, ma un gradino sotto (anche 2!). Dopo i primi 10/15 la situazione peggiorava ancora pesantemente, buio fondo, distacchi più che imbarazzanti, umilianti; velocità, tecnica di guida e tenuta alla distanza nemmeno paragonabili con il gruppo dei migliori, e più la pista si scavava e più la differenza aumentava in modo clamoroso. Dopo metà manche alcuni piloti erano quasi in balia della moto!

Sembrava di veder guidare piloti alle prime armi, la moto li portava a spasso sballottati a destra e a sinistra, attaccati al manubrio in posizione raccolta, senza poter essere precisi nelle linee e nell’atterraggio dei salti con il risultato di finire anche più volte a terra, incredibile…

Ogni volta che vado in Olanda e Belgio per allenamenti e gare è sempre un esperienza bellissima, ve la consiglio vivamente. Là il nostro sport gode di ben altra considerazione e un nutrito seguito, il pubblico alle gare è molto numeroso e oltre alla gara il week end al tracciato è una festa, con tanto di musica e tante pinte di birra la sera per rilassarsi e divertirsi un po fuori dal paddock.

Paolo Gugnali con mister 6 titoli Mondiali Tony Cairoli!

Mi ha fatto piacere raccontarvi la mia esperienza, ma ora vorrei darvi qualche dritta se intendete allenarvi e gareggiare su sabbia nei prossimi mesi invernali .

Per prima cosa aumentate l’allenamento degli arti inferiori e dei muscoli del tronco. Quando non avete più la forza e la reattività necessarie nella posizione in piedi sulle pedane sulla sabbia avete finito!!!!

Seconda cosa: sulla sabbia il vostro cuore lavorerà costantemente ad un ritmo più alto. Abbiamo fatto diversi test e tra una pista dura come Faenza e il “sabbione” olandese il tracciato cardiaco aumentava anche 12/15 battiti al minuto di media!!!

Quindi è molto utile utilizzare metodi di allenamento cardiovascolare che vi permettano di mantenere a lungo frequenze cardiache elevate.

Terzo prendete l’allenamento su sabbia con il dovuto rispetto, è molto pesante per il fisico e necessita, soprattutto all’inizio, di essere svolto con gradualità e di un recupero più lungo!

Allora buon allenamento a tutti!!!!! A presto…

i tre tecnici FMI della spedizione Paolo Gugnali, Martino Panzani e Roberto Manzaroli


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