Ciao Stefano, benvenuto su MotocrossRomagna.it raccontaci un po’ di te e della tua lunga carriera…..
Ciao a tutti, sono nato nel 1967, quindi farò 45 anni quest’anno, vivo a Ravenna con il 2011 sono 31 anni di carriera nel motocross, ho iniziato nelle gare di gincana alle feste di paese e nelle sagre, tanti anni fa dove correva mio babbo (ex campione italiano di specialità), era diffuso più che altro in Emilia-Romagna e Veneto. Seguivo mio babbo che faceva queste gare e da lì è nata la mia passione, all’inizio con le mini-gincane con una Swm a partire dal’anno ’76 fino ad arrivare a correre il Campionato Italiano dove ho vinto il titolo e nel 1980, l’ultimo anno, ho vinto il titolo nei “grandi” con la moto di 50 cc.
A seguire, siccome non mi piaceva tanto, ho iniziato ad appassionarmi al motocross e andavo a vedere le gare in bicicletta in una pista vicino casa. Ho chiesto a mio babbo di comprarmi la prima moto, iniziando con quelle usate anche di terza o quarta mano.
Il primo vero anno di gare è stato all’età di 14 anni nel cadetti 50 cc., nel 1980 vincendo subito il titolo regionale, di li in poi son passato alla 80 e infine alle 125 quando unificarono la categoria cadetti in un’unica cilindrata.
Il passo successivo fu negli junior nazionali, a 17 anni, categoria in cui all’epoca potevi correre solo nelle gare a livello nazionali. Quella è stata una bella gavetta, visto il livello dei partecipanti, e se passavi le qualifiche correvi, altrimenti andavi a casa. C’erano tre categorie in base alla cilindrata della moto, però si poteva correre in tutte e tre perché erano separate. Si iniziava l’anno con la moto 250cc., d’estate invece si correva con il 125 e a fine anno con il 500. Era una bella cosa, si poteva avere anche solo una moto alla volta e comunque le spese per comprarle erano molto accessibili per tutti.
Questo fu un bello scoglio da affrontare, io e mio padre a fare tutto da soli, riuscii ad arrivare a fare quinto nella classifica finale della 125 , anno in cui vinsi una manche e feci una pole position a Castiglione del Lago. Si parla dell’anno ’86 o ’87 non ricordo di preciso. L’ultimo anno negli junior nazionali fu il 1988 quando riuscii a qualificarmi per correre gli Assoluti d’Italia insieme ai senior ed arrivare nei primi 20 tra i vari Puzar & co.
Furono belle soddisfazioni anche perché mi dava una mano solo la mia famiglia, babbo, mamma e fratello, per così dire tutto “fatto in casa”.
Dopo dovetti interrompere l’attività per fare un anno di militare e tornato a casa e finiti gli studi, iniziai a lavorare e il tempo per allenarsi diminuì, per cui decisi di non fare più attività nazionale, ma tornare alle gare regionali nella categoria junior. Quell’anno corsi anche la Coppa Italia Junior-Senior dove persi per un punto il titolo junior all’ultima gara a Odolo contro Papi.
Dal 1989 in poi ho sempre corso il campionato regionale in Emilia Romagna e qualche gara sporadica a livello Italiano. Arrivando fino al 2011 posso contare diciassette titoli regionali vinti, anzi se mi permetti, diciassette e mezzo con quello in condivisione con Debbi dell’anno scorso, andato a lui solo per la discriminante delle vittorie di manche.
Da anni sempre tra i primi nelle classifiche regionali, c’è un segreto per mantenersi sempre cosi veloci?
Non c’è un segreto, la mia fortuna è stata quella di aver sempre corso in tutti questi anni, aver avuto una buona costanza e non aver mai dovuto saltare una stagione per qualche problema. Oltre a questo, c’è la passione che mi spinge ad andare avanti ogni anno, a differenza magari di alcuni giovani di oggi in cui vedo un approccio diverso, forse anche legato al fatto che io vengo dalla vecchia generazione dove si badava più all’essenziale rispetto ai giorni nostri.
Una passione che non accenna a diminuire…
Si, io se un weekend non riesco ad andare a girare sento che mi manca qualcosa, è una cosa che ce l’ho nel sangue e che mi fa andare avanti nonostante non abbia più molto da chiedere alle gare o ai campionati.
Cosa pensi dell’evoluzione del motocross attuale, dalle piste alle moto?
Le moto son cambiate tantissimo, ne ho visti di tutti i tipi a partire dai 50 cc. passando tutte le categorie, a partire dal telaio, i motori, i materiali molto migliorati, le sospensioni che non si pensava minimamente a tarare come si fa adesso. Il peggioramento c’è stato nell’aumento delle spese, anche a livello regionale, soprattutto negli ultimi anni con l’avvento del 4t, quando invece anni fa si riusciva a ripagarsi le spese delle gare e degli allenamenti.
A livello di piste e sicurezza si è migliorato parecchio, con l’irrigazione soprattutto, servizio ambulanze, dottori in pista. Poi che si possa fare sempre di più è ovvio e in alcuni Moto Club più piccoli non ci sono le possibilità di fare delle grosse modifiche alla pista per renderle più sicure come può essere una pista di prima categoria.
In regione negli ultimi anni, dopo dei periodi un po’ bui, ci sono stati decisi miglioramenti a livello di irrigazione delle piste e sicurezza generale.
Come vedi il movimento del cross in regione?
Ci sono decisi miglioramenti devo dire, ci sono stati, nel minicross, alcuni anni neri dove l’attività aveva visto brutti periodi, ma ora è ripartita, sono arrivati nuovi giovani forse anche grazie alla tv che trasmette le gare in diretta.
Vedi qualche giovane interessante in Emilia Romagna?
Si quest’anno abbiamo un bel gruppo, i due fratelli Furlotti, il mio vicino di casa Alessandro Gatti, Michael Mantovani tutti col 125. Tommaso dei Pietri di Reggio Emilia con le Suzuki Castellari. Tutti ragazzi che vengono dal minicross e ora sono sul 125 da un anno o due, cosa giusta devo dire, altrimenti passare subito alla MX2 (250 4t) sarebbe un salto troppo grande.
La Federazione ha capito giustamente che era necessario istituire la classe 125, cilindrata dove si impara a guidare la moto.
Quale pista ti piace di più?
Non ho una pista in particolare, preferisco piste più che altro dure, mi viene in mente Cavallara dove mi diverto da matti, le piste tradizionali con i saliscendi le preferisco e devo dire anche le piste indoor non mi dispiacciono, sempre che siano cose abbordabili, non un vero e proprio supercross esasperato.
E un pilota che ammiri?
Non ho un pilota di riferimento, ammiro tutti e nessuno, nel senso mi piacciono quelli puliti nella guida, per esempio un Cairoli, un Ramon o Stefan Everts, lui forse più degli altri, per il suo modo di guidare e per l’approccio alla gara. D’altronde rispecchiano un po’ il mio stile di guida e la mia tattica di gara.
Programmi per questa stagione?
Correrò ancora il regionale Fmi e qualche gara Uisp ancora da valutare, ovviamente sempre in Emilia Romagna.
Ti piace il calendario 2012 del regionale FMI?
L’ho trovato ok, non ho nessun appunto da fare. Riguardo al 2011 l’idea del Challenge non mi era dispiaciuta, era un opportunità in più per chi magari non vinceva il regionale, di vincere un altro torneo.
Cosa vorresti dire ad un ragazzo alle prime armi?
La prima cosa in assoluto, oltre a tutte le protezioni ovviamente, è quella di imparare ad andare in moto, apprendendo da subito la tecnica di guida giusta, a prescindere dalla velocità, cosa che poi verrà di conseguenza. Se parti con impostazioni sbagliate poi te le porti dietro per sempre, fai fatica a cambiarle dopo.
Hai mai pensato di fare dei corsi di guida per insegnare ai giovani?
Si ci avevo pensato qualche tempo fa, è un’idea che ho già avuto, chissà un domani che non si possa realizzare, con tutte le cose che ho imparato in questi anni non sono di certo geloso della mia esperienza e sarebbe bello poterlo trasmettere agli altri.
In una parola cos’è per te il motocross?
Lo esprimerei in tre parole: uno sport bellissimo, pulito, ed emozionante come pochi altri.
2t o 4t, quale preferisci?
Ora come ora il 4t è superiore rispetto il 2t, anche a causa della cilindrata raddoppiata dei 4t. Per imparare a guidare però il 2t è ancora superiore, il 4t è più facile e si adatta a più stili di guida.
Ora per me sceglierei il 4t, perché è più competitiva.
Qualcosa che vuoi aggiungere sulla stagione 2011?
Si vorrei spendere due parole sull’Italiano Over 40, una bella cosa secondo me, l’anno scorso ho fatto terzo nell’unica gara disputata a Faenza. Quest’anno invece, per me, hanno esagerato con il numero di prove e credo sarà difficile avere un buon numero di piloti ad ogni gara. Ho guardato il calendario 2012 e alcune trasferte sono veramente lontane.
Un’altra gara molto bella è il ritorno del Trofeo delle Regioni, gara a cui sono stato chiamato a correre nella formazione Emilia Romagna C e devo ringraziare il Co. Re. Emiliano-romagnolo per aver pensato a me, pensavo non potessi nemmeno correre per via dell’età (ride).
E’ stata proprio una gran bella manifestazione, l’avevo già vinta con Beltrami e Tortolani negli anni ’90 poi sparì e rimase solo per i minicross. Il clima che si respirava era particolare, dalla presentazione delle squadre stile Cross delle Nazioni, alle gare tiratissime con tutti i migliori d’Italia. Son contento che sia ritornata ancora.
Vuoi ringraziare qualcuno per la stagione 2011 e anche quelle passate?
In primis la mia famiglia che mi sopporta, mia moglie e mia figlia, fortuna mia che mi seguono. Errezeta Yamaha come sponsor tecnico che mi ha sempre aiutato, così come Wind Trading per l’abbigliamento tecnico che mi segue fin dai tempi dei cadetti, Motul e Marco Poletti per le sospensioni che mi ha sempre aiutato e sopportato.
Grazie Stefano e in bocca al lupo per il 2012!
Grazie a voi, e crepi il lupo!!
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