Ciao Thomas, iniziamo alla “leggera”, facendoti conoscere ai nostri lettori:
Luogo di nascita e data? San Marino, 12 ottobre 1997
Hai la morosa? si
Scuola? Frequento l’Istituto Professionale Alberti di Rimini, sono al secondo anno.
colore preferito? Non ne ho uno in particolare
Piatto preferito? pizza
Moto preferita? Suzuki, ovviamente!
Auto che ti piacerebbe avere? Volkswagen Scirocco
Pista preferita? Cingoli
Terreno morbido o secco? Preferisco il duro.
Musica? Ascolto quasi tutti i generi, ma soprattutto rap e house.
Bevanda preferita? Coca-cola.
Innanzitutto complimenti per il titolo Italiano 2012 rookie, sei soddisfatto di questa prima stagione tra I “grandi”?
Si, sono molto soddisfatto di questo primo anno tra i 125, perché il nostro obiettivo per quest’anno era quello di vincere l’Italiano rookie e di entrare nei primi dieci dell’assoluta dell’Italiano Junior. Sono riuscito a fare nono assoluto e a vincere la mia categoria per cui sono contento.
Torniamo indietro, parlaci un po’ di te, a che età hai iniziato? Quando la prima gara? E la prima vittoria?
Ho iniziato all’età di 5 anni, a Natale del 2003 mi regalarono la mia prima moto e a marzo dell’anno dopo ho fatto la mia prima gara. Invece la prima vittoria arrivò nel 2005.
Quali sono i ricordi più belli delle stagioni tra i minicross?
La stagione più bella di quelle passate tra i minicross è stata l’ultimo anno in cui ho corso con le moto da 65 cc. nel 2008, ho fatto terzo nell’Italiano e ottavo nel Campionato Europeo.
Il passaggio dai minicross ai 125 è stato facile o ci è voluto tempo?
Non vedevo l’ora di passare tra le moto grandi! Data la mia corporatura sulla 85 non ci stavo praticamente più, è stato difficile più che altro perché gli avversari vanno veramente forte e bisogna lavorare duro.
Motocross vuol dire tanto sacrificio, allenamenti, trasferte, gare, oltre agli studi, tutte cose che per un ragazzo della tua età non sono abituali, ti pesa tutto ciò?
No non mi pesa fare questi sacrifici, perché lo faccio con passione e voglio raggiungere un obiettivo che è quello di riuscire a fare motocross a livello professionistico e quindi lo faccio molto volentieri mettendoci molta passione e impegno.
Soprattutto questi tre anni che mi aspettano saranno i più duri, per poter tenere il passo dei primi della categoria che sono molti e molto agguerriti. In questi anni poi si vedrà se potrò diventare un professionista oppure no.
A scuola come va?
A scuola va molto bene, sono tra i primi della classe!
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato nelle gare di Europeo che hai disputato quest’anno? (cinque gare su sette disputate, miglior risultato 23° ad Agueda)
Ci sono state varie difficoltà quest’anno, da una parte le piste, perché si corre su tracciati che non hanno niente a che vedere con quelle in cui ci alleniamo di solito e anche rispetto a quelle in cui ho corso finora, perché dato che corriamo insieme al Mondiale MX1/MX2 si trovano condizioni estreme, con buche e canali di ogni tipo. Basta vedere Faenza com’era conciata per il GP di quest’anno.
Altra difficoltà è che ti trovi davanti parecchi piloti forti e bisogna essere pronti anche mentalmente per scendere in pista insieme a loro.
Anche piloti di talento come Cairoli si sono dovuti trasferire per parecchi mesi in Belgio ad allenarsi prima di poter diventare dei grandi di questo sport, date le piste in cui si corrono la maggior parte dei GP, sei d’accordo?
Si certo, è molto utile girare in quelle piste, perché in Belgio o comunque nei Paesi del Nord ci sono piste con dei terreni che qui non si trovano come quella sabbia pesante che è molto utile per affinare la tecnica e la sensibilità con la moto, un allenamento che serve poi per affrontare anche altri tipi di terreni con buche e canali come si trovano spesso nell’Europeo. Sarebbe bello avere la possibilità di trasferirsi là per allenarsi.
Ti trovi bene nel team Castellari?
Si, mi trovo molto bene, è proprio un ambiente sereno e familiare, vado molto d’accordo sia con Bertino che con i miei compagni di squadra. Un fattore molto importante mentalmente per metterti nella condizione ideale di dare il meglio nelle gare.
Il prossimo anno che programmi hai? Quali campionati correrai?
Si continuerò col team di Bertino anche nel 2013, parteciperemo agli Internazionali d’Italia, che quest’anno ho dovuto saltare per l’infortunio alla spalla in inverno, poi al Campionato Italiano 125 e il Campionato Europeo.
Quest’anno hai avuto un allenatore d’eccezione, Andrea Bartolini, quali cose ti ha insegnato e ti sono rimaste impresse?
Devo molto agli insegnamenti di Andrea, lo stimo tanto, mi ha aiutato molto nella crescita sulla moto, sul lato tecnico e con l’approccio alle gare. Spero che potremo continuare per molto tempo ancora insieme.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Beh vincere un Mondiale MX2 e poi trasferirmi in America, magari dopo aver vinto anche in MX1!
Si dice che gli italiani non abbiano voglia di fare sacrifici rispetto ai piloti del resto d’Europa, cosa ne pensi?
Io non penso sia così, credo che se uno vuole fare una cosa veramente ci mette il massimo impegno e ci prova fino alla fine, penso che sia lo stesso sia in Italia che all’estero cioè che i buoni piloti ci sono in Italia come nel resto d’Europa.
Dove pensi di dover migliorare?
Posso migliorare in molti aspetti della guida, soprattutto nella percorrenza in curva e nei giri veloci, infatti quest’anno si è visto che andavo meglio in gara rispetto alle prove.
Diamo spazio anche a chi di dovere, chi vuoi ringraziare?
Ringrazio tutti i miei sponsor, la Federazione Motociclistica Sammarinese al quale devo molto perché mi da una grossa mano, poi il team Castellari, Andrea Bartolini per il suo aiuto fondamentale, Paolo Gugnali per la preparazione atletica e ovviamente la mia famiglia che mi supporta sempre e senza la quale potrei fare ben poco.
Ciao Thomas e in bocca al lupo per il prosieguo della tua carriera, a gas vert!
Ciao, grazie e crepi il lupo!!
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